Tipologie architettoniche degli impianti FV |
BIFV – Building Integrated PhotoVoltaics
Sistemi
fotovoltaici integrati negli edifici
Il tetto e le
facciate di un edificio sono superfici che presentano un ingombro in pianta,
indipendentemente dalla presenza di un sistema FV.
Il sistema stesso non introduce quindi nessun impatto
dovuto all’occupazione di nuove superfici, come invece accade per le centrali
FV, che necessitano di molto spazio.
Una parte dei
materiali di rivestimento dell’edificio può essere sostituita dai moduli FV
che, in questo caso, funzionano da vera e propria struttura di copertura. Questi
risparmi sono subordinati alla circostanza che il sistema FV venga progettato
assieme all’edificio stesso (intervento architettonico di integrazione) e
perciò queste considerazioni non valgono in genere per interventi di tipo
“retrofit”, vale a dire eseguiti successivamente alla costruzione
dell’edificio a meno che l’installazione dell’impianto venga effettuata in
concomitanza con interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria
dell’edificio.
Con il termine
“multifunzionale” si indica un elemento FV capace non solo di generare
energia elettrica, ma anche di svolgere altri ruoli nella gestione dei flussi
energetici tra l’edificio e l’ambiente esterno. Un esempio è fornito dai
moduli FV “frangisole” che si comportano come delle vere e proprie tende da
appartamento, schermando la luce quando il sole è alto sull’orizzonte e
riducendo quindi il carico termico sugli ambienti interni dell’edificio e la
richiesta di condizionamento per mantenere una fissata condizione di comfort
interno. Un altro esempio è costituito dai moduli ibridi fotovoltaico-termici
che, grazie ad un sistema di retro-ventilazione, vengono continuamente
raffreddati in fase di esercizio; essi migliorano in tal modo le loro
prestazioni e allo stesso tempo rendono disponibile una certa quantità di
energia termica da utilizzare poi per alcune esigenze dell’edificio, come il
riscaldamento degli ambienti interni o la produzione di acqua calda per usi
sanitari.
I sistemi
collegati in rete ed integrati negli edifici
Come già sottolineato, i
sistemi collegati in rete intraprendono, con la rete stessa, uno scambio di
energia bidirezionale. La rete supporta infatti l’impianto FV nei periodi in
cui le richieste dell’utenza eccedono la produzione da fonte solare ed accetta
l’energia in eccesso prodotta dal sistema FV quando il suo output supera la
domanda energetica dell’utenza. Il conteggio dei flussi nelle due direzioni
avviene mediante due contatori, uno per l’energia che dalla rete arriva
nell’edificio ed uno per l’energia che l’impianto FV trasferisce alla
rete.
L’attuale
legislazione in Italia prevede che i kWh di energia elettrica che l’impianto
FV immette in rete vengano scalati dalla bolletta (sistema di net-metering).
L’inverter,
oltre alla fondamentale funzione di rendere disponibile corrente alternata,
assicura che l’energia immessa in rete sia di alta qualità. La rete
elettrica, infatti, non può permettersi di accettare elettricità “sporca”,
vale a dire al di fuori di limiti molto restrittivi di tensione e frequenza. Gli
in verter sono oggi dotati di sistemi automatici in grado di disconnetterli
dalla rete in caso di guasto o cattivo funzionamento, in modo da proteggere sia
la rete elettrica sia l’impianto fotovoltaico.
LE TIPOLOGIE ARCHITETTONICHE DEGLI IMPIANTI FV
Gli impianti FV
in architettura possono essere classificati a seconda della tipologia, vale a
dire della disposizione dei moduli sulle coperture di un edificio. Qui di
seguito sono riportate le tipologie oggi più diffuse.
Tetto piano
(terrazza)
I moduli vengono
montati su strutture di supporto diverse da quelle dell’edificio. Il
Tetto
inclinato
In questo caso i
moduli FV sono montati sul tetto inclinato dell’edificio. La loro
Facciata
Le facciate di un
edificio offrono grandi superfici e la possibilità di realizzare impianti di
elevata valenza estetica, soprattutto combinando i moduli FV con altri elementi,
come ad esempio superfici vetrate. Alle latitudini italiane, il lato negativo di
questa soluzione architettonica è il basso valore dell’energia solare che
raggiunge una superficie in facciata rispetto ad una inclinata.
Nella figura a fianco è riportato un esempio di moduli semitrasparenti completamente integrati nella struttura dell'edificio in modo da realizzare la totale sostituzione delle finestrature.
Lucernari
I moduli FV
possono essere installati come copertura dei lucernari presenti sul tetto di un
edificio. L’inclinazione non è in questo caso necessariamente ottimale ai
fini della produzione di energia elettrica.
Coperture
curve
Soluzioni di
questo tipo offrono la possibilità di ottenere effetti estetici notevoli sul
tetto e sulle facciate di un edificio.
Frangisole
In questo caso i
moduli sono disposti in facciata, ma non verticalmente, bensì con una certa
inclinazione, al fine di realizzare uno schermo per i raggi del sole in
corrispondenza di posizioni alte sull’orizzonte.
Si noti che, per
stimare correttamente il reale beneficio energetico di tale soluzione, non ci si
può fermare alla sola energia elettrica prodotta, ma bisogna valutare anche
l’energia di condizionamento risparmiata grazie all’azione “frangisole”
dei moduli FV che riducono il carico termico e quindi il riscaldamento degli
ambienti interni dell’edificio.