Tetto solare, il decalogo |
1. Cosa sono i tetti fotovoltaici
Sono gli impianti collegati in
parallelo alla rete pubblica e sono progettati per produrre energia elettrica ed
immetterla nella rete, diventando di fatto delle piccole “centrali
elettriche”. La funzione di questi impianti è produrre, nell’arco
dell’anno, tanta energia quanta ne consuma l’edificio sul quale viene
installato; vengono pertanto dimensionati in base al fabbisogno energetico
dell’edificio stesso. L’energia
prodotta viene defalcata dall’energia consumata dall’edificio al conguaglio
di fine anno. Questo tipo di impianto può essere integrato in qualsiasi
tipo di edificio o superficie servita dalla comune rete elettrica pubblica a 230
V monofase o 400 V trifase. Il sistema fotovoltaico diventa pertanto un impianto
tecnologico che può essere installato sulla propria abitazione per generare
energia elettrica che, nel contempo, valorizza l’edificio di un certo
“valore aggiunto” per il fatto che l’edificio è energicamente
autosufficiente o tende all'autosufficienza. L’impianto “grid connected” o collegato in parallelo alla
rete, si compone di una determinata superficie di moduli fotovoltaici collegati
in modo opportuno, i quali alimentano, attraverso opportuni dispositivi,
l’apparecchiatura elettronica di conversione (inverter) che adatta
l’energia prodotta dai moduli agli standard di rete monofase o trifase e la
immette nella rete stessa. Installare un
impianto fotovoltaico nel proprio edificio significa investire oggi per comprare
l’energia da consumare nei prossimi 25-30 anni (vita media dell’impianto),
evitando anche ogni inevitabile rincaro.
2. ENERGIA O CALORE
Gli
impianti a pannelli solari, detti sistemi solari, si differenziano
a seconda del loro utilizzo.
Per
avere energia elettrica serve un sistema fotovoltaico che catturi la luce
dei raggi del sole trasformandola in elettricita'.
Per
ottenere calore utile a riscaldare l'acqua e l'ambiente e' necessario, invece un
sistema solare termico che assorba il calore del sole e lo convogli nel
circuito idraulico.
Entrambi
i sistemi, composti da pannelli simili per aspetto ma assai diversi per
composizione e funzionamento, possono
essere affiancati per ottimizzare i consumi e consentire un risparmio energetico
che puo' arrivare anche all' 85%.
3. come funziona un tetto fotovoltaico
Gli
impianti solari fotovoltaici collegati alla rete (grid connected) hanno
la particolarità di lavorare in regime di interscambio con la rete elettrica
locale. In pratica, nelle ore di luce l’utenza consuma l’energia elettrica
prodotta dal proprio impianto, mentre quando la luce non c’è o non è
sufficiente, oppure se l’utenza richiede più energia di quella che
l’impianto è in grado di fornire, sarà la rete elettrica che garantirà
l’approvvigionamento dell’energia elettrica necessaria, fungendo da batteria
di capacità infinita.
Se
succede che l’impianto solare produce più energia di quella richiesta
dall’utenza, si ha un immediato guadagno e tale energia può essere immessa in rete. In questo caso si parla
di "cessione delle eccedenze" all’azienda elettrica locale. Il
passaggio tra queste diverse situazioni è completamente automatico.
Tecnicamente
un impianto fotovoltaico può essere installato sul tetto o sulla facciata di
qualsiasi edificio con una sufficiente superficie disponibile (generalmente
almeno 10 mq), possibilmente senza ombre in nessuna stagione, orientato a sud
(+/-45°) e connesso alla rete elettrica.
Sul
piano tariffario ci sono due diversi sistemi per contabilizzare lo scambio di
corrente tra l'utente e la compagnia elettrica. Il sistema più semplice è
quello del "contatore reversibile", dove il contatore che preleva
usualmente l'energia dalla rete fa un conteggio inverso quando invece è la
corrente fotovoltaica a essere iniettata nella rete (questo tipo di contatore è
riconoscibile da un "disco" con la possibilità di
"ritorno"). In Italia tuttavia i contatori a disco attualmente in uso
sono stati modificati in modo da impedire la possibilità di conteggiare
l'energia elettrica che fluisce in senso inverso. Il secondo sistema è quello
di avere due contatori unidirezionali che calcolano separatamente i kWh immessi
nella rete e quelli da essa prelevati. La tariffa dell'energia elettrica
prodotta può essere calcolata in due diversi modi. Nel primo modo il kWh solare
è pagato allo stesso prezzo di quello venduto dalla rete (dipende perciò dal
tipo di contratto e dal livello di consumo).
Nel
secondo modo si ha una tariffa di vendita ed una di acquisto differenziate ed il
prezzo del kWh solare è fissato di solito ad un livello più elevato per
sostenere lo sviluppo del fotovoltaico.
Nel
caso in cui la rete bloccasse il suo funzionamento (lavori della compagnia
elettrica, guasti di rete, ecc.) l'inverter non potrà distribuire l'energia
prodotta né
nella rete ne nel circuito interno.
4. a cosa SERVE UN TETTO SOLARE
Spesso
serve a coprire tutto o parte del consumo elettrico dell'edificio sul quale è
installato.
In
pratica, la produzione solare ridurrà il bisogno di elettricità rimpiazzando
una parte dell'energia proveniente da fonti combustibili (fossili o nucleari)
con un'energia economica e rispettosa dell'ambiente, migliorando così anche
modestamente, la qualità ecologica della corrente elettrica a livello del
consumatore, ma anche a livello della società elettrica.
Un tetto solare può infatti apportare un aiuto prezioso per migliorare la qualità della corrente fornita dalla società elettrica locale, soprattutto nelle zone difficilmente raggiungibili o con linee molto lunghe (che provocano abbassamenti di tensione ed interruzioni).
5. dove puo' essere installato
6. quanta elettricita' produce
Carta di produzione per kWp installati
Nella
maggior parte dei casi la produzione elettrica annua di un tetto solare può
essere stimata, con un margine d'errore inferiore al 10%, attraverso un breve
calcolo che dipende da:
• la
radiazione solare annuale del luogo, che può essere correttamente valutata in
tutto il mondo;
• un
fattore di correzione calcolato sulla base dell'orientamento a sud, dell'angolo
d'inclinazione dell'impianto, ed eventuali ombre temporanee;
• le
prestazioni tecniche dei moduli fotovoltaici e dell'inverter.
La
potenza di picco di un tetto solare si esprime in kWp (chilowatt di picco), cioè
la potenza teorica massima che il tetto può produrre nelle condizioni standard
di insolazione e temperatura.
La
mappa della penisola italiana mostra la produzione elettrica annua per un tetto solare
fotovoltaico da 1 kWp (10 m2), considerando le migliori condizioni locali
d'installazione, con moduli policristallini d'uso corrente.
La
produzione prevista del tetto solare può anche essere rapportata al consumo
elettrico annuo dell'utenza ed essere espressa in percentuale. Per
esempio, 10 m2 di tetto fotovoltaico, in Italia centromeridionale, possono
coprire il 50% dei consumi di una famiglia.
7. quanto tempo puo' durare
Moduli:
i moduli monocristallini e policristallini, che sono attualmente i più venduti
nel mondo, hanno una durata di vita da 25 a 30 anni, con una diminuzione delle
prestazioni energetiche inferiore al 5/10%. Generalmente la garanzia fornita dai
produttori è tra i 5 e i 10 anni.
I
moduli amorfi di silicio, che sono meno costosi, hanno una perdita di rendimento
del 30% nei primi mesi, per poi stabilizzarsi gradualmente. La tecnologia più
recente, quella dei "film sottili” dovrebbe unire i vantaggi di entrambe
le vecchie tecnologie: il prezzo basso del silicio amorfo e l’alta efficienza
e l’affidabilità dei prodotti cristallini.
Inverter:
questi apparecchi ad elevata tecnologia hanno una durata nel tempo abbastanza
lunga. Tuttavia, la durata della garanzia può variare molto, a seconda della
strategia del rivenditore e del fornitore.
Il prezzo dell’inverter rappresenta generalmente una parte fra il 10% ed il 20% dell’investimento globale; il costo della sostituzione nel caso di danno dopo il periodo di garanzia va considerato all’interno del tempo di ammortamento dell’investimento. Un tetto fotovoltaico è un dispositivo completamente modulare, e la sostituzione di un qualsiasi componente è generalmente facile e veloce, anche quando il modulo è un tetto o una facciata integrata, a condizione che questa sostituzione sia prevista nella fase di progetto e sia realizzata da personale qualificato.
8. chi puo' installare un tetto fotovoltaico
Anche
se i componenti ed il sistema vengono migliorati continuamente e standardizzati
con l’obiettivo di renderne più agevole l’installazione, essa rimane un
lavoro potenzialmente pericoloso se non realizzato in conformità con le
prescrizioni della normativa. Così è necessario che almeno il collaudo e la
messa in servizio siano effettuate da una persona esperta e autorizzata, o
altrimenti che sia chiaramente dichiarata la responsabilità del proprietario
dell’impianto.
Per
quanto riguarda i lavori di posa e collegamento dell’impianto, quali
l’installazione dei supporti e dei pannelli, alla connessione alla rete
elettrica domestica, la stesura dei collegamenti, ecc., devono essere effettuati
da un tecnico professionista (elettricista, installatore, costruttore edile,…)
seguendo le usuali prescrizioni del settore edilizio.
Nel
caso di impianti di piccola taglia in abitazioni private, i lavori suddetti
possono essere fatti dall’utente stesso, se esso è certo di saper soddisfare
tutte le norme di sicurezza ma rinuncia, in questo caso, alla garanzia
sull’esecuzione dei lavori.
9. quanto costa un tetto solare
Il
costo del materiale (pannelli ed inverter) è diminuito dal 5 al 10% all'anno
per una decina d'anni: questa percentuale dovrebbe essere rinnovata nel prossimo
decennio.
Il
costo del lavoro può variare, a seconda della situazione locale: fabbricati
nuovi o già esistenti, posa in sovrapposizione o integrazione della copertura,
regolamentazioni specifiche per i permessi di costruzione, norme di
allacciamento alla rete, distanza pannelli-inverter e inverter-quadro,
partecipazione del proprietario dell'immobile ai lavori….
A
inizio 2001, il costo minimo per un sistema completo di 1 kWp (10m2) si situa
attorno agli 8.000 euro, compreso il lavoro di posa. La
maggior parte del costo è dovuta all'investimento in materiali, al cui interno
i pannelli rappresentano la percentuale più alta (70-80%).
I
costi di manutenzione sono in generale abbastanza bassi, ma è comunque
necessario avere delle informazioni chiare al riguardo da parte del fornitore,
nel caso di un progetto individuale, o da parte del responsabile del servizio
(la società elettrica, il comune, un'associazione locale,…) nel caso di un
programma organizzato in forma collettiva.
Il
tempo di ritorno è determinato dall'ammontare dell'aiuto ottenuto dalle diverse
autorità pubbliche (Commissione Europea, amministrazioni nazionali, regionali o
locali) o da altri interlocutori (società elettriche, banche, fondazioni
private, banche solari, …). Questo aiuto può essere apportato in vari modi:
sovvenzioni dirette, prestiti a tasso agevolato, deduzioni d'imposta o bonus
fiscali, tariffe d'acquisto favorevoli,…; i dispositivi di sostegno possono
evolvere nel tempo, quindi il futuro proprietario è bene che si informi sugli
aiuti disponibili nella propria regione.
10. come si controlla se l'impianto funziona bene
Il
controllo si può fare in due modi: un modo manuale ed uno automatico, a
distanza. Nel primo caso si fa una verifica "a orecchio" (con un
piccolo segnale sonoro) o "a occhio" (con una luce colorata o un
visore di controllo sul davanti dell'inverter).
Un
contatore elettrico in uscita dall'inverter può essere utile, anche se aumenta
un po' i costi. Si può anche verificare la bolletta elettrica, stando attenti
se si ha un improvviso aumento di consumo, che è un segnale di allarme
preoccupante.
Il
controllo a distanza libera da questi compiti, ma richiede un investimento
maggiore per l'attrezzatura di trasmissione dati, il collegamento telefonico coi
relativi costi di gestione ed il contratto di lunga durata con la società che
esegue il telecontrollo.
Fonte: Progetto Perseus, Programma "Altener", Commissione Europea, DG TREN