Giuseppe Nicola Summa detto Ninco Nanco per la sua balbuzie, nasce in Avigliano il 12 aprile 1833 da Domenico Summa e Anna Coviello, figlia di Giuseppe Nicola Coviello anch'esso un tempo brigante della banda del Mecca, detto il "Cecato" di Avigliano. Dotato di indole biliosa e sguardo truce, commette giovanissimo, il primo omicidio nella persona di Tommaso Santarsiero, detto Mastaloie ed è condannato a dieci anni di lavori forzati da scontare nel carcere di Potenza. Nel rivolgimento politico del 1860, il Ninco Nanco evade dal penitenziario e tenta dì arruolarsi tra i Garibaldini e Guardie Nazionali, ma è sempre respinto. Datasi al brigantaggio, commette ogni specie di delitto, ed in vista di grossi bottini e dell'invasione di qualche paese si unisce al "generale " Crocco col quale scorrazza liberamente nel territorio della provincia. Il Ninco Nanco manifesta l'intenzione di arrendersi ed attira in località Pesco di Merlo, nel bosco di Lagopesole il capitano del tredicesimo Reggimento fanteria Luigi Capoduro, il delegato di Pubblica Sicurezza Costantino Poliscila, quattro militi tra cui un certo Manghise di Sannicandro di Puglia e una guida. Nel corso di un banchetto, preparato per fugare nei militi ogni preoccupazione, i briganti saltano addosso ai soldati che vengono tutti orribilmente seviziati.

Al capitano viene mozzato il capo e deposto, con un sasso tra i denti sopra un cumulo di pietre mentre al delegato vengono recisi i genitali. Il 13 marzo 1864, dopo essere stato sconfitto in agro di Tricarico e con in braccio il fratello morente, viene sorpreso - perché tradito - dalla Guardia Nazionale di Avigliano in una capanna nei pressi di Lagopesole, ed ucciso, nell'atto di arrendersi, da Nicola Coviello, detto Scuma caporale dei militi. Il giorno dopo il cadavere è trasportato in Potenza ed esposto al pubblico per qualche giorno ed infine seppellito in contrada detta "Sopra il Monte " nei pressi del camposanto.