Appunti
ritrovati nella bisaccia del capobanda Luigi Andreozzi
-
Cercare di colpire sempre gli
ufficiali e i graduati, è meglio uccidere un solo ufficiale che molti
soldati. Quando si colpisce la testa, le altre membra diventano
inutili. Caduto l'ufficiale, gli uomini, senza direzione facilmente
fuggono.
-
Non accordare mai quartiere ai
feriti e ai prigionieri, ucciderli, scannarli e massacrare i cadaveri
in modo da impressionare i soldati quando li ritroveranno. Il soldato
quando si batterà, penserà sempre alla fine che l'aspetta se cade
ferito o prigioniero e quando vedrà le brutte...scapperà...
-
Esporre la vita per salvare un
compagno, ucciderlo piuttosto che resti ferito o prigioniero dei
soldati.
-
Nei combattimenti corpo a corpo
non fare le spacconate dei soldati di menare calciate di fucile;
giuocare invece serrato di coltello; tirare colpi alla pancia e
girarvi dentro la lama; si fanno ferite più dolorose, che si sentono
subito, si vedono uscire fuori le budella, e difficilmente guariscono.
-
Attaccare la truppa quando si ha
la certezza di vincere, mantenersi nascosti, o fuggire quando non si
è in numero e in posizione vantaggiosa.
Mettersi tanto di notte quanto di giorno in posizioni elevate,
possibilmente vicino a boscaglie, che offrono sicuro scampo, perché i
soldati difficilmente vi si internano.
-
Non risparmiare la vita dei
soldati, mai e poi mai quella degli squadriglieri; far del tutto per
averli vivi in mano per poi farne e strazio.
-
Durante il combattimento qualunque atto di
insubordinazione o mancata obbedienza deve essere punita dal capobanda
con una schioppettata pistolettata nella testa.
|