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.Giochi ormai perduti |
Il gioco era chiamato gràn' o hùrsc' oppure qùant gràva chiômm.
I ragazzi che vi partecipavano si dividevano in due gruppi. Ogni gruppo sceglieva il proprio capo. I due capi decidevano al tocco chi doveva andare sotto.
Uno dei ragazzi del gruppo perdente appoggiava la testa al muro, piegandosi a mò di cavalluccio; tutti gli altri si disponevano dietro di lui alla stessa maniera. Gli avversari, l'uno dopo l'altro, prendendo la rincorsa, saltavano sul dorso dei primi e, tenendosi fermi, cantavano la filastrocca.
Col proprio berretto, imitavano l'azione dello strigliare un cavallo; quindi lo facevano passare fin sotto il viso di quelli che li reggevano. A conclusione del canto, facevano passare il berretto dal proprio didietro e lo strisciavano sotto il naso degli avversari, aggiungendo: «annusa, odora»; poi, a squarciagola, chiedevano: «grano o orzo?», rimanendo addosso, finché di sotto non avessero risposto: «orzo!».
Filastrocca:
Pécchi' nanà, nà, nà, stu cavàdd l'hàma streglià,
l'hàma dà a la fégl' d'u cònsel', a chèdd ca tén' u réccel'
'mbrònt.
Annàsch'... addùr'...
Picchia nana, nà, nà, questo cavallo dobbiamo strigliare, dobbiamo darlo alla figlia del console, a quella che tiene il ricciolo in fronte. Annusa... odora...
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Per effettuare il gioco d' lu pézzel' (mazza appuntita) occorre una mazza lunga circa 40 centimetri (preferibilmente un matterello) e una più piccola appuntita alle due estremità, u pézzel'.
Si traccia per terra un cerchio e si decide, al tocco, chi deve mettersi al centro di esso. Con un colpo di mazza, si batte su un'estremità d' u pézzel' facendolo quindi saltare in aria, lo si colpisce prima che ritocchi terra e lo si scaraventa il più lontano possibile. Uno dei partecipanti al gioco corre a prenderlo e lo tira verso il cerchio, se riesce a farlo entrare si sostituisce al primo. Se invece questi para il tiro con il matterello ha il diritto di colpire u pézzel' tre volte consecutive intercalando ad alta voce: pézzel' a la un'... pézzel' a la doi'... pézzel' a la
tré; dal punto in cui va a cadere dopo il terzo colpo, si misura la distanza
dal cerchio, servendosi del matterello come unità di misura, individuando il punteggio realizzato per ogni giocata. Oppure, da quel punto fino al cerchio, chi perde deve cacà u zôdd, cioè portare addosso il vincitore. Tutti i concorrenti, a turno, hanno diritto ad un tiro.
I cénch' pezzelàt'
È una variante del gioco du pézzel'. Si dividono i concorrenti in due o più squadre; il primo concorrente di ciascuna squadra inizia a tirare la mazza da un punto stabilito, mentre gli altri iniziano dal punto raggiunto dai tiri dei rispettivi compagni di squadra.
Poiché è difficile che le squadre conseguano la medesima distanza dal comune punto di partenza, si procede a misurarne la differenza, lungo il cui tratto quelli che perdono sono tenuti a portare addosso i vincitori.