ALLEGATO C - INDICAZIONI PER IL RECUPERO FUNZIONALE

Lo studio del Centro Antico di Genzano a monte del presente Piano di Recupero ci ha obbligato ad inquadrare i numerosi problemi in uno schema organico e complessivo, ed è in questo schema che si sono cercate le risposte a ciascuno dei problemi sul tappeto. Sono poi sopraggiunti le difficoltà meglio precisate nella premessa dell'allegato n. 1; si è quindi ritenuto opportuno includere gli elaborati grafici che seguono nella forma di "Indicazioni per il Recupero" che non hanno evidentemente il carattere proprio di ipotesi progettuali essendo invece delle risposte sulla base delle quali andare a riconsiderare successivamente il problema del recupero funzionale del Centro Antico.

Va evidenziata opportunamente una proposta che, individuando due distinte "insule" attua il concetto del recupero attraverso l'inserimento di due progetti pilota "167" gestiti dall'Ente Pubblico.

La prima insula è all'interno del comparto N.4, individuata dalle Vie Beccaria, Laviani, Gioberti e Vallone S. Michele; la seconda è nel comparto N.6 ed è individuata dalle Vie Leopardi, S. Leonardo e Vallone dei Greci.

I due isolati hanno caratteristiche precise che ne spiegano la scelta: entrambi sono in parte gravemente danneggiati (in particolare l'isolato A è parzialmente demolito) saranno inoltre ben collegati al resto del tessuto urbano allorché si realizzerà la viabilità di progetto. Gli interventi previsti sono: demolizione delle parti pericolanti o staticamente insicure, ricostruzione del volume preesistente con una modesta maggiorazione, adeguamento antisismico e ristrutturazione interna.

La procedura d'attuazione, di massima, è quella della cessione volontaria ovvero quella disciplinata dalle norme sull'esproprio per causa di pubblica utilità.

A lavori ultimati si procederà all'assegnazione degli alloggi agli ex proprietari se non possessori di altra unità immobiliare adeguata al nucleo familiare; gli altri alloggi disponibili saranno assegnati in base ad una graduatoria con priorità di assegnazione a quei cittadini che perderanno l'abitazione a causa della ristrutturazione urbanistica, con le condizioni di cui sopra.

La superficie che otteniamo da un calcolo di larga massima, per l'intervento A e l'intervento B, è complessivamente 2.000 mq. circa calcolati su due livelli che permettono l'insediamento di 140 persone.

Gli interventi di natura urbanistica sono finalizzati ad una migliore utilizzazione della rete viaria attraverso la sostituzione del doppio senso di marcia con senso unico; la demolizione di parte del fabbricato tra Via Trento e Via S. Leonardo per il collegamento tra quest'ultima e Via Trieste; la demolizione totale del piccolo isolato tra via Pisanelli, Via S, Giovanni e Largo A. Sancia per collegare e utilizzare il grande spazio antistante il palazzo Bonifacio nella prospettiva di un uso pubblico di quest'ultimo.

Operando la demolizione dell'U.M.I. N° 9 all'interno del comparto N.2 e allargando il tratto di Via Fontana (dovendo intervenire su questa allo scopo di realizzare un adeguato muro di sostegno unitamente all'opera di contenimento dell'enorme quantità di materiale di riporto a valle della fontana Cavallina), si riuscirà a rendere fluido il traffico in entrata e uscita dal Centro Antico con una percorrenza ad anello e a senso unico che attraversa praticamente tutta la struttura urbana.

L'unico collegamento trasversale teorico è costituito dall'asse Via Beccaria - Via Maffei e per renderlo possibile sarà necessario operare una parziale demolizione (lo spigolo dell'U.M.I. N° 11 comparto 2). Nel comparto 2 si sono previsti altre due demolizioni, queste interessano le U.M.I. 1 e 5.

La demolizione dell'unità minima d'intervento N° 1, che risulta disabitata e gravemente danneggiata, consentirà la realizzazione di un'agevole accesso all'area retrostante la Chiesa dell'Annunziata, destinata a V.P.A.

L'area risultante dalla demolizione dell'U.M.I. N° 5 sarà invece adibita a parcheggio.

Si è inoltre previsto il potenziamento della strada che collega il paese con la fontana di Capo d'Acqua.

Con tutto questo parrebbe che il problema della viabilità abbia trovato una buona soluzione e quindi una discreta funzionalità ma si avverte la necessità di un collegamento veloce ed efficace, capace di assicurare l'inserimento del Centro Antico nel contesto territoriale di tutto il paese. Da questo punto di vista ci sembra importante che il palazzo Bonifacio assuma la funzione di edificio per attività collettive o pubbliche e che in virtù di questo sia adeguatamente servito dalla rete viaria.

Il Piano prevede una serie di opere di sostegno lungo il perimetro esterno del Centro Antico, quasi una cintura, al fine di intervenire sul fenomeno della corrosione eolica e di prevenire frane e smottamenti. Una di queste opere si affianca lungo tutto il comparto N.4 alla strada di progetto che partendo dal Liceo Scientifico scende con leggera pendenza a mezza costa e si va ad innestare all'opera di sostegno diventando un tutto unico.

L'innesto di questa nuova strada è previsto all'altezza di Via Beccaria con un ulteriore collegamento, tramite rampa, con il Largo Pisanelli e quindi con l'intera viabilità del Centro Antico.

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